Spillare la birra non è un’operazione semplice che tutti sanno fare, ma è una vera e propria arte. La spillatura infatti potrebbe valorizzare o al contrario svalutare una birra, in quanto c’è una tecnica specifica per ogni tipologia. Innanzitutto è bene precisare che la schiuma deve essere presente, almeno due dita. Molti pensano che più schiuma equivale a meno birra, invece serve per conservare l’aroma e la fragranza della bevanda lasciando invariata la temperatura. Ovviamente bisogna considerare sia la tipologia di birra sia il cliente che si sta servendo. Tedeschi ed austriaci, ad esempio, amano la schiuma che rappresenta una sorta di “cappello” protettivo. La birra servita ad un belga va “spatolata”, mentre gli inglesi non amano affatto la schiuma. Scopriamo le 4 principali tipologie di spillatura praticate nei pub di tutto il mondo.
La spillatura gaelico-irlandese
Per la spillatura gaelico-irlandese il bicchiere inizialmente va posizionato ad un angolo di 45°, per poi essere raddrizzato man mano che la birra scorre. Bisogna poi fermarsi quando il bicchiere è pieno per tre quarti e, dopo che la schiuma si è perfettamente compattata creando un “effetto cascata”, si può finire di riempirlo. Questa spillatura è indicata per le birre Ale speciali o Stout e non va utilizzata la spina classica, ma un apposito dispositivo di spillatura chiamato “a carbo-azoto”. L’anidride carbonica mantiene la frizzantezza della bevanda e l’azoto spinge la birra fuori dal fusto.
La spillatura anglo-scozzese
Il bicchiere va posizionato sotto la “spina” e va inclinato man mano che si riempie raggiungendo un’inclinazione massima di 45°. Bisogna fare attenzione a non produrre troppa schiuma, che comunque è quasi assente nelle birre di origine anglo-scozzese. Dopo alcuni minuti di attesa, durante i quali la poca schiuma si assorbe ulteriormente, è possibile servire la birra.
La spillatura di origine belga-olandese
Il bicchiere va collocato ad un’inclinazione di 45° sotto il rubinetto per poi essere raddrizzato man mano che si riempie. Bisogna far “straripare” leggermente la schiuma, dopodiché chiudere la spina e rimuovere subito il bicchiere. Successivamente la schiuma va “rotta” con il gobelet, una spatola specifica per questa operazione, tenendolo a 45° rispetto al bicchiere. Così facendo si rende la schiuma più densa e compatta e si eliminano le bolle più voluminose che, esplodendo, potrebbero far evaporare la schiuma. Infine prima di servire la birra bisogna immergere il bicchiere nell’acqua per pulire l’esterno.
La spillatura alpino-tedesca
La spillatura di tipo alpino-tedesca è forse quella più complessa. Il bicchiere va posizionato a 45° sotto il rubinetto e, via via che scorre la birra lungo le pareti, bisogna raddrizzarlo fino a quando la schiuma coprirà almeno 2/3 del bicchiere. Bisogna aspettare un paio di minuti permettendo alla schiuma di compattarsi almeno fino a 3-4 dita. Successivamente va versata altra birra, non più lungo le pareti ma direttamente al centro del bicchiere. Questo provocherà un’altra intensa schiumatura. Dopo un minuto è possibile procedere al terzo colpo di birra che andrà a creare una sorta di capello di schiuma. Se la spillatura è stata effettuata correttamente il capello di schiuma resta intatto e compatto, pronto a solleticare le papille gustative dei bevitori al primo sorso. Questa spillatura consente di eliminare il gas in eccesso e conferisce fragranza e sapore alle birre tedesche, solitamente poco frizzanti.
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