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Il mercato della birra in Italia: numeri di un successo

Il mercato della birra in Italia sta conoscendo un’importante crescita, legata sia all’aumento costante – ormai da circa tre anni – del consumo pro capite che a un apprezzamento sempre più ampio da parte del pubblico femminile.

Il trend positivo del mercato della birra in Italia

Un trend positivo che promette di continuare anche nel corso del 2020, con un elemento cardine da porre al centro della riflessione: la birra è ormai un’abitudine consolidata degli italiani e rappresenta un comparto commerciale con tutte le carte in regola per far affermare il nostro Paese nell’elite internazionale del settore. Il 2019 in particolare è stato un anno di svolta che da un lato, a livello europeo, ha visto tagliare il traguardo dei 10mila birrifici in attività e dall’altro ha rappresentato una vetrina nello specifico per le potenzialità italiane. Nel Belpaese si sono infatti registrati dati interessanti, a cominciare dal superamento in graduatoria della Francia in relazione alle stime sul consumo pro capite, oltre ad aumenti sostanziali nei volumi prodotti ed esportati. Tra l’altro, in un veloce raffronto con le cifre del 2018, è possibile leggere una ulteriore conferma di questo trend positivo: è stato infatti registrato un +2% di vendite di birra nei primi 6 mesi del 2019 (rispetto all’anno prima). Con dei buoni aumenti fatti segnare nello specifico a gennaio, marzo e aprile. È anche possibile affermare che l’industria birraria italiana contribuisce all’economia del Paese: un contributo che si stima in un valore intorno allo 0,5% del Pil. Soprattutto, emerge un elemento di grande rilievo nell’ambito occupazionale che in Italia è sempre in cerca di nuove prospettive: i buoni risultati di piccole e grandi aziende (artigianali come industriali) hanno permesso di generare negli ultimi anni nuove professionalità, concretizzata in migliaia di posti di lavoro.

Le stagioni non condizionano più il consumo di birra

Tra gli aspetti che hanno favorito l’affermazione del consumo, oltre a un alto tasso di innovazione, c’è una certa tendenza alla destagionalizzazione della birra: insomma la pinta in compagnia degli amici non è più associata solo ed esclusivamente all’estate. Sottolineando come tra le molle che hanno spinto di più la crescita del settore ci sono i birrifici artigianali. Il loro segreto è la flessibilità nel processo produttivo, abbinata al giusto pizzico di creatività, che consente da una parte di suscitare l’interesse dei consumatori e dall’altra di fare breccia in fasce di mercato per molto tempo off limits. La possibilità di inserire nella propria offerta certe originali craft beer è infatti ormai un valore aggiunto di molti ristoranti ed enoteche. Insomma, si sta diffondendo una nuova e diversa “cultura della birra” insieme a un nuovo approccio dei consumatori, che da sempre fanno di questa bevanda una bandiera di convivialità. A livello geografico l’apprezzamento per la birra è più sviluppato a Roma e a Milano. Anzi, per quanto riguarda il caso di Roma è proprio qui che (per valore e volume) finiscono i tre quarti della birra consumata nel Lazio. Mentre Milano rappresenta la città capofila in Italia per quanto riguarda il comparto birrario (grazie ai molti centri di produzione e al più alto numero di birrifici artigianali).

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