La tradizione della birra artigianale belga è una certezza assoluta del mondo brassicolo: è caratterizzata da una storia che da sempre intreccia arte e artigianalità in modo sapiente. È nel Medioevo, vera e propria epoca d’oro, che la produzione di birra si sposta in maniera decisa dalle case all’interno delle Abbazie: avviene così la trasformazione da attività domestica in attività artigianale vera e propria. Altro momento importante per l’evoluzione della birra artigianale belga è rappresentato dal decreto dell’imperatore Carlo IV del 1364 intitolato Novus Modus Fermentandi Cerevisiam, il cui obiettivo era migliorare la qualità della birra e imporre l’impiego del luppolo.
Una storia di successi che attraversa molti secoli
Tra Cinquecento e Seicento vennero introdotte sempre nuove regole per accrescere la qualità del prodotto che ha proseguito nel suo inarrestabile sviluppo fino ad oggi.
Nel XX Secolo, superata la Grande Guerra, la crisi economica degli anni Trenta e poi il secondo conflitto mondiale (che come il primo assestò un duro colpo al settore), molte grandi realtà ripartirono consolidando la loro presenza sul mercato, a discapito delle piccole e micro aziende. Dopo la metà del XX secolo scorso prese avvio un’importante fase di riscoperta della tradizione brassicola belga. È solo all’inizio del Duemila che si sono fatta strada molti piccoli birrifici, apprezzati oramai a livello mondiale.
Tradizione brassicola belga, presidio di cultura e patrimonio UNESCO
Non bisogna dimenticare un altro passaggio chiave avvenuto in tempi recentissimi, ulteriore consacrazione del prestigio raggiunto dalle birre artigianali del Belgio. Nel maggio del 2017, infatti, la tradizione brassicola belga viene proclamata patrimonio dell’UNESCO, motivata dal fatto che non soltanto è possibile annoverare nel contesto della tradizione belga innumerevoli stili – si va dal lambic alle birre trappiste – ma sono chiaramente identificabili differenti varietà di texture, metodi di fermentazione e processi produttivi. È corretto affermare che la birra belga non è semplicemente birra: è un presidio di cultura riconosciuto.
Caratteristiche della birra artigianale belga
Volendo identificare delle caratteristiche generali delle birre artigianali del Belgio, si può dire che il corpo è pieno, gli aromi sono fruttati e la gradazione alcolica medio alta. Anche il passaggio della rifermentazione in bottiglia può essere annoverato tra i suoi tratti distintivi. Tra le tipologie prodotte è possibile comprendere:
- le birre lambic, a fermentazione spontanea, che puntano su aromi più selvatici
- le saison, con le loro fragranze agrumate e speziate
- le blanche, fresche e poco alcoliche perfette per l’estate
- le trappiste, quelle con l’etichetta ATP, non pastorizzate né filtrate
Cosa sai delle birre Lambic? Scoprilo nel nostro articolo tutto nel nostro articolo BIRRA LAMBIC, OUDE GUEUZE, KRIEK: LA GRANDE TRADIZIONE BELGA DA ROYAL BEER
L’ingrediente chiave della birra belga
Qual è l’ingrediente che caratterizza l’universo della birra belga? Il lievito. Basta pensare alle lambic, le quali vengono prodotte ricorrendo a un processo di fermentazione naturale e spontanea. Ci sono poi determinati birrifici che provvedono a coltivare autonomamente i propri lieviti: essi divengono così il marchio distintivo di ciascuna realtà produttiva. La figura del mastro birraio è sempre centrale: oggi ha la possibilità di scegliere tra molteplici tecniche produttive differenti. Certe volte punta su ingredienti particolari come erbe, miele o frutta mentre altre può decidere di mixare birra stagionata con birra più recente. Ad ogni modo, è sempre il lievito a determinare il carattere di ciascun prodotto.
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